
Domenica 18 Luglio 2021 - ore 21:30
Corvino Produzioni
Regia Roberto Aldorasi
Con Serra Yilmaz e Maria Giulia Cester al piano
Il ballo mescola, nella sua brevità, temi molto ardui: la rivalità madre-figlia, l’ipocrisia sociale, le goffe vertigini della ricchezza improvvisata, le vendette smisurate dell’adolescenza – che passano, in questo caso eccezionale, dall’immaginazione alla realtà. In poche pagine folgoranti, Irène Némirovsky condensa, con la sua consueta e bruciante crudeltà, un dramma di amore respinto, di risentimento e di ambizione. Una sola attrice/narratrice in scena. Chi è? Di sicuro qualcuno che ha assistito a tutta la vicenda e che ne conosce così bene i personaggi da riuscire a farli esistere, nel suo racconto, con pochi accenti della voce e pochi cenni del corpo. Non sono né la madre né la figlia. Meno che mai il marito-padre: troppo parziali i loro punti di vista per un racconto così. L’istitutrice inglese o l’insegnante di pianoforte della giovane Antoinette? Non sono neanche loro: sanno tanto, ma non tutto. La governante o una delle serve di casa? Forse… E se fosse una creatura inanimata, spettatrice silenziosa dell’ascesa e della caduta della famiglia Kramp? Un pezzo di argenteria? La famiglia Kramp non possedeva niente di prezioso fino a poco tempo fa… Forse una bambola della piccola Antoinette (magari appartenuta prima a sua madre) uno di quegli antichi oggetti di famiglia, regali o souvenirs di dubbio gusto che si tramandano di madre in figlia da generazioni. Volti impassibili di legno o porcellana costretti ad essere testimoni muti delle nostre esistenze, a sopravvivere alle povere vite che passano davanti ai loro sguardi di vernice, a veder cambiare le facce dei loro proprietari ma non il copione di esistenze che finiscono per somigliarsi tutte.
Vite che, nonostante i giochi pazzi del caso e della Fortuna, recano scritto preciso nel sangue il carnet con i brani, i nomi dei cavalieri e delle dame e anche tutti i passi del ballo che il nostro stesso sangue ci invita (e ci condanna) a danzare.
NOTA BIOGRAFICA:
Classe 1954, di origine turca, Serra Yilmaz scopre la sua passione per il teatro nel 1977, quando con una piccola compagnia turca comincia il suo percorso di attrice. Da questo momento il teatro sarà la sua vera passione e dedicherà la sua vita a questa professione (precedentemente si era laureata in Psicologia in Francia).
Per tutti gli anni ’80 parteciperà a vari film di noti registi turchi, facendo così decollare la sua carriera e diventando la musa del famoso regista Ferzan Özpetek.
Nel frattempo continua a dedicarsi al teatro e dal 1988 fino a 2004 la troviamo tra i membri stabili della compagnia Teatro della Città di Istanbul.
LO SPETTACOLO SI TERRA' PRESSO IL PARCO CULTURALE DELLA CASA ROSSA DI A. PANZINI (Via Pisino, 1)
BIGLIETTI:
intero: 18 €
ridotto: 16 €
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Corvino Produzioni
IL BALLO - reading dal testo di Francesco Niccolini dall'omonimo romanzo di Irčne Némirovskj (nuova produzione)
Serra YilmazRegia Roberto Aldorasi
Con Serra Yilmaz e Maria Giulia Cester al piano
Il ballo mescola, nella sua brevità, temi molto ardui: la rivalità madre-figlia, l’ipocrisia sociale, le goffe vertigini della ricchezza improvvisata, le vendette smisurate dell’adolescenza – che passano, in questo caso eccezionale, dall’immaginazione alla realtà. In poche pagine folgoranti, Irène Némirovsky condensa, con la sua consueta e bruciante crudeltà, un dramma di amore respinto, di risentimento e di ambizione. Una sola attrice/narratrice in scena. Chi è? Di sicuro qualcuno che ha assistito a tutta la vicenda e che ne conosce così bene i personaggi da riuscire a farli esistere, nel suo racconto, con pochi accenti della voce e pochi cenni del corpo. Non sono né la madre né la figlia. Meno che mai il marito-padre: troppo parziali i loro punti di vista per un racconto così. L’istitutrice inglese o l’insegnante di pianoforte della giovane Antoinette? Non sono neanche loro: sanno tanto, ma non tutto. La governante o una delle serve di casa? Forse… E se fosse una creatura inanimata, spettatrice silenziosa dell’ascesa e della caduta della famiglia Kramp? Un pezzo di argenteria? La famiglia Kramp non possedeva niente di prezioso fino a poco tempo fa… Forse una bambola della piccola Antoinette (magari appartenuta prima a sua madre) uno di quegli antichi oggetti di famiglia, regali o souvenirs di dubbio gusto che si tramandano di madre in figlia da generazioni. Volti impassibili di legno o porcellana costretti ad essere testimoni muti delle nostre esistenze, a sopravvivere alle povere vite che passano davanti ai loro sguardi di vernice, a veder cambiare le facce dei loro proprietari ma non il copione di esistenze che finiscono per somigliarsi tutte.
Vite che, nonostante i giochi pazzi del caso e della Fortuna, recano scritto preciso nel sangue il carnet con i brani, i nomi dei cavalieri e delle dame e anche tutti i passi del ballo che il nostro stesso sangue ci invita (e ci condanna) a danzare.
NOTA BIOGRAFICA:
Classe 1954, di origine turca, Serra Yilmaz scopre la sua passione per il teatro nel 1977, quando con una piccola compagnia turca comincia il suo percorso di attrice. Da questo momento il teatro sarà la sua vera passione e dedicherà la sua vita a questa professione (precedentemente si era laureata in Psicologia in Francia).
Per tutti gli anni ’80 parteciperà a vari film di noti registi turchi, facendo così decollare la sua carriera e diventando la musa del famoso regista Ferzan Özpetek.
Nel frattempo continua a dedicarsi al teatro e dal 1988 fino a 2004 la troviamo tra i membri stabili della compagnia Teatro della Città di Istanbul.
LO SPETTACOLO SI TERRA' PRESSO IL PARCO CULTURALE DELLA CASA ROSSA DI A. PANZINI (Via Pisino, 1)
BIGLIETTI:
intero: 18 €
ridotto: 16 €
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